Tra guerra e innovazione d’impresa
Colpita dagli effetti negativi della guerra e del rincaro energetico, l’industria italiana, in specie le medie e piccole imprese, potranno godere di nuovi aiuti statali che mirano ad efficientare i consumi energetici e a ridurre le emissioni di CO2 nei processi produttivi, che attualmente si basano sull’utilizzo di combustibili fossili.
Infatti, in applicazione del Temporary Framework europeo adottato dalla Commissione UE lo scorso 20 luglio, per fare fronte ai danni economici derivanti dal conflitto russo-ucraino, in questi giorni il MISE ha varato un decreto che rafforza gli strumenti di politica industriale sostenendo gli investimenti delle imprese che contribuiranno maggiormente agli obiettivi di sostenibilità, risparmiando energia (almeno il 20% in meno) e decarbonizzando le attività, ovvero riducendo di almeno il 40% le emissioni dirette di gas a affetto serra (ricorrendo alla elettrificazione dei processi industriali o all’utilizzo di idrogeno).
Mentre per le grandi imprese l’aiuto statale non dovrà superare il 40% dei costi ammissibili, per le medie imprese questa percentuale sale al 50% e addirittura al 60% per le piccole imprese.
Il tutto, sino al 30 giugno del prossimo anno.
Grazie a questo provvedimento, le realtà imprenditoriali medio-piccole italiane (senza dubbio tra le più colpite dal contesto di crisi attuale) hanno una nuova opportunità per guardare alla sostenibilità di impresa non solo come investimento in innovazione ma anche nel progresso economico e ambientale del Paese.
Maggiori dettagli si possono trovare cliccando su https://www.mise.gov.it/index.php/it/notizie-stampa/giorgetti-firma-decreti- su-rafforzamento-contratti-di-sviluppo